Nel marzo del 2019, dopo anni di nuovi scavi e restauri, è stato riaperto al pubblico uno dei siti archeologici più importanti del mondo, Gobekli Tepe, situato in Turchia meridionale. La sua importanza deriva dal fatto che contiene 23 templi megalitici, strutture assai rare nel panorama mondiale, che addirittura risalgono al periodo compreso fra il 9600 e l’8200 a.C., cioè a un’epoca in cui il più semplice megalitismo non aveva ancora fatto la sua comparsa.
Ma la preziosità di Gobekli Tepe non termina qui, perché i dati a disposizione fanno capire che fu probabilmente lì, oltre che negli altri siti simili circostanti, che gli Elohim biblici organizzarono l’Eden.
Mesi prima della riapertura di Gobekli Tepe, gli archeologi hanno dichiarato di aver finalmente chiarito che un edificio di recente scoperta aveva funzione sacra, e non di altro tipo. Si tratta di una stanza rettangolare situata a monte del tempio D, con all’interno quattro pilastri a T, due dei quali situati sul lato opposto dell’entrata, sopra a un letto di pietre sciolte.
Ebbi modo di visitare questa struttura, quando nel 2016 mi sono recato a Gobekli Tepe per studiarne la geobiologia, gli orientamenti astronomici e il simbolismo delle varie raffigurazioni. In tale occasione, incontrai sul posto un archeologo tedesco che lavorava temporaneamente nel sito, col quale ebbi un interessante conversazione. Alla fine, mi fece presente che la stanza rettangolare coi quattro pilastri a T, era ancora un punto di domanda per lui e per i suoi colleghi archeologi, perché non sapevano se fosse stata adibita a uso sacro o civile. In effetti, non c’erano simboli incisi che potessero chiarire la faccenda e i quattro pilastri a T erano troppo più piccoli di quelli presenti negli altri templi, per far pensare con sicurezza a una funzione religiosa.
L’archeologo mi chiese cosa ne pensavo e così iniziai a misurare le variabili geobiologiche di quella stanza. In corrispondenza dei quattro pilastri c’erano dei nodi geomagnetici e i livelli energetici erano decisamente troppo elevati per non appartenere a un luogo sacro, poiché incompatibili con un’esposizione prolungata da parte degli esseri umani. Così, conclusi che nonostante sembrasse una camera accessoria dei templi, in realtà doveva essere essa stessa una piccola struttura templare, probabilmente dedicata a un aspetto particolare del culto.
D’altra parte, si trova esattamente a monte dei templi maggiori presenti sulla collina di Gobekli Tepe, e in geobiologia è risaputo che l’elettromagnetismo tende ad aumentare man mano che si procede verso la cima di un rilievo.
Dopo tre anni da quell’incontro, è stato gratificante leggere che anche l’archeologia aveva finalmente chiarito, quello che la geobiologia aveva consentito di sapere in pochissimo tempo.
In un’epoca che promuove soprattutto la specializzazione settoriale, è importante sottolineare come l’interdisciplinarità permetta una comprensione più profonda e rapida dei problemi studiati.
Più tardi, nel dicembre 2019, è stata diffusa la notizia che gli archeologi hanno terminato un settennio di scavi nel sito di Boncuklu Tarla a Ilisu, cittadina posta a 250 km a est di Gobekli Tepe. Il sito possiede delle strutture circolari e quadrangolari, una delle quali ha all’interno quattro piccoli pilastri, quindi si può annoverare fra i siti preistorici turchi caratterizzati da templi megalitici.
In base alla mia ricostruzione, la prima area turca in cui gli Elohim s’insediarono fu il Monte Vilon, collocato sulla parte occidentale della catena montuosa posta a circa 15 km a sud della città di Batman. Il Monte Vilon è all’incirca frapposto tra Boncuklu Tarla (posizionata a 75 km verso sud-est) e i siti megalitici prossimi a Sanliurfa come Gobekli Tepe (collocata a 200 km verso ovest-sudovest).
La cosa importante che gli archeologi dovranno chiarire è la datazione reale di Boncuklu Tarla, infatti per ora circolano date incerte come il 9300 a.C. e un generico “1000 anni prima di Gobekli Tepe” (senza specificare da quale secolo cominciare a contare a ritroso, visto che questo luogo è stato in uso per oltre un millennio).
Le possibilità più probabili sono fondamentalmente due.
Se Boncuklu Tarla fosse precedente a Gobekli Tepe, allora fu un primo tentativo degli Elohim di fondare l’Eden, che però poi abbandonarono per qualche ragione, finendo per preferire la zona di Sanliurfa. In questo caso, la datazione del sito dovrebbe essere compresa tra il 9600 a.C. (data di fondazione di Gobekli Tepe) e il 10.200 a.C. (data di fondazione del secondo villaggio del mondo, Hallan Cemi Tepe a nord di Batman, abitato da paleolitici ma organizzato dagli Elohim).
Se invece Boncuklu Tarla fosse subito successiva a Gobekli Tepe, cioè risalente alla fine del IX millennio a.C., potrebbe essere stata costruita da Caino e dalla sua stirpe dopo l’esilio imposto da Elyon per aver ucciso Abele, scontato nel cosiddetto paese di Nod a est dell’Eden, cioè a est di Gobekli Tepe. Siccome Caino (ma in realtà bisognerebbe parlare della tribù da lui fondata) è ricordato come costruttore delle prime città, Boncuklu Tarla potrebbe essere la “città zero” da lui costruita, visto che la prima fu Gerico nell’8000 a.C.
Se fosse vera la prima ipotesi, verrebbe confermata una volta di più la teoria che il Monte Vilon fu la prima residenza mesopotamica degli Elohim.
Se fosse vera la seconda ipotesi, verrebbe ulteriormente confermata l’identificazione del paese di Nod con la provincia turca di Mardin.
GOBEKLI TEPE: NUOVE SCOPERTE E NUOVE CONFERME
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